Il caldo sta facendo salire vorticosamente la colonnina di mercurio e questo lo sappiamo. A preoccupare però non è solo la siccità, che sta diventando un problema sempre più urgente, ma anche la questione degli incendi. Nella memoria collettiva sono vive ancora le immagini del fuoco che ha devastato 320 ettari di riserva di Monte Catillo lo scorso anno. Per questo Città Metropolitana stavolta ha deciso di giocare d’anticipo, predisponendo un piando di monitoraggio e sorveglianza della zona attraverso l’installazione di termocamere che saranno posizionate in punti strategici con il coinvolgimento delle Amministrazioni e dei privati. Si tratta di strumenti altamente tecnologici, che possono aiutare concretamente il lavoro di prevenzione e individuare le possibili cause dolose. “Abbiamo chiesto ai Comuni di sostenerci in questa politica di sicurezza, soprattutto all’inizio del periodo estivo che mette maggiormente a rischio i nostri territori”, fanno sapere da Città Metropolitana.
Come funzionano le termocamere e cosa possono rilevare Le termocamere potranno operare h24 rilevando in automatico possibili fuochi ma anche colonne di fumo. L’eventuale incendio attiverà un sistema di allerta attraverso diverse modalità e in modo simile a come funzionano i sistemi antifurto delle nostre abitazioni. La segnalazione arriverà ad alcuni operatori che attiveranno immediatamente la sala operativa regionale della Protezione Civile che farà partire gli interventi di spegnimento. Saranno posizionate anche due videocamere per rilevamento targhe lungo la viabilità che delimita il perimetro della Riserva implementando il sistema di videosorveglianza già esistente a Tivoli e rendendo più efficace l’individuazione di eventuali responsabili di incendi come pure di abbandono di rifiuti.
Fonte: DentroMagazine